Al giorno d'oggi è ormai divenuta consuetudine seppellire i defunti all'interno dei cimiteri, un luogo all'aperto, spesso immerso nel verde e circondato dal silenzio, dove i nostri cari possono riposare in eterno, dopo una vita spesso travagliata. E se oggi basta un click su computer o su qualche sito, come www.funeraliroma.it ad esempio, per avere varie informazioni su prezzi, modalità e tipologie di riti funebri che si possono svolgere, secoli o millenni fa era totalmente diverso.
Oggi infatti, anche grazie alla tecnologia e siti internet appunto, come quello dell'agenzia Cattolica San Lorenzo, è possibile avere una consulenza immediata e procedure anche celeri per la sepoltura di una persona, mentre nel passato tutto ciò era responsabilità dei parenti del defunto. Tra le incombenze maggiori, vi era anche il trovare un luogo di sepoltura adatto. E mentre oggi abbiamo comodi cimiteri, nell'antichità ad esempio si doveva trovare uno spazio in qualche catacomba disponibile. Ma quali sono le differenze tra questa ed un cimitero di oggi? Cerchiamo di scoprirlo.
Le catacombe, quali le origini e le caratteristiche
Varie popolazioni antiche, tra cui Etruschi e Fenici, già usavano seppellire i morti appertenenti alle loro comunità in luoghi sotterranei, tuttavia è con i Cristiani nella Roma imperiale (intorno al II° secolo d.C.) che si evidenzia una diffusione di tale pratica. Infatti, tali fedeli, a differenza dei Pagani che usavano spesso la cremazione, tendevano a seppellire i defunti e a "conservarne" il corpo, in quanto la loro dottrina implicava la resurrezione e, di conseguenza, la futura riunificazione tra corpo ed anima di una persona deceduta.
Nei dintorni della Capitale sorsero quindi diverse catacombe cristiane, luoghi di seppellimento per gli adepti di tali comunità, solitamente in zone dove erano presenti tufo o altri materiali facilmente asportabili tramite scavo. Tali locali sotterranei erano costituiti da ampie gallerie e da cosiddetti loculi o sepolcri, ciooè degli spazi destinati ad ospitare il corpo del defunto. Varie erano le denominazioni che potevano prendere queste catacombe: in base ai nomi di santi, come S.Pancrazio, oppure di semplici persone che forse le fondarono, come Priscilla.
I cimiteri, luoghi all'aperto adibiti alla sepoltura dei defunti
Col trascorrere dei secoli, tuttavia, si perse la tradizione di conservare i defunti all'interno delle catacombe e si passò, per varie ragioni, a seppellirle prima al di sotto del pavimento delle chiese e poi in spazi appositi, nei dintorni delle strutture religiose stesse, soprattutto per i morti più illustri. Si dovette attendere la Rivoluzione Francese e Napoleone (col celebre Editto di Saint Cloud, del 1804) per l'ideazione di luoghi appositi, fuori dai centri cittadini per ragioni igienico-sanitarie, a cui destinare i defunti ed il loro seppellimento.
Nel tempo, poi, si cominciò ad abbellire queste aree, con tombe o strutture funebri più articolate ed ampie, anche in base al censo ed al grado di nobiltà del defunto e della sua famiglia di origine. Al giorno d'oggi, sono tantissimi i cimiteri noti e meno noti, sia in Italia che all'estero, dove trovano dimora i resti di cittadini comuni o illustri, ricchi e poveri.