Molto spesso, purtroppo, sentiamo parlare di ‘’ecomafia’’, una vera e propria piaga sociale che sporca il volto dell’Italia, rendendo vani tutti i provvedimenti presi in ambito ambientale.
Secondo le ultime indagini di Legambiente, solo nel 2010 sono stati gestiti, illegalmente, almeno due milioni di tonnellate di rifiuti. L’Italia ha infatti alla base circa novantatré ‘’eco-reati’’ al giorno; si tratta di una cifra molto alta che non fa che aumentare tra singoli e amministrazioni comunali, spesso sciolte per infiltrazione mafiosa. Non si parla solamente della gestione dei rifiuti ma anche degli incendi boschivi che rovinano le colline ed i monti di tutta Italia, ma anche gli illeciti contro la fauna, l’abusivismo edilizio di cui si parla ancora troppo.
L’indagine sul ciclo dei rifiuti
Secondo un dossier pubblicato dall’associazione Legambiente introno al 2012, ‘’Rifiuti Spa’’, solo nel 2010 sono state sequestrate tonnellate di rifiuti speciali e pericolosi.
Discariche abusive di amianto, traffici transnazionali di plastiche e pneumatici, fanghi industriali smaltiti dentro cave, rifiuti elettronici e pezzi di auto spediti nei paesi più poveri come Africa ed Asia: questo è il volto dell’Italia, questo il suo modo di rapportarsi all’ambiente appena otto anni fa.
E nonostante comunemente si pensi che questi reati siano circoscritti in particolare alle regioni del Sud, la stessa indagine ha dimostrato che le rotte dei traffici coinvolgono tutte le regioni, esclusa la Valle d’Aosta, ed hanno poi eco in venti stati esteri.
Delle oltre ottanta procure coinvolte nelle inchieste degli ultimi dieci anni, circa trenta sono al Nord, venticinque al centro, trenta al Sud; dimostrando in tal senso che si tratta di flussi circolari e non unidirezionali. La crisi economica non ha fatto altro che aumentare la gestione illegale dei rifiuti, grosse piattaforme italiane, infatti, racimolano rifiuti plastici, cartacei, ferrosi e li immettono in flussi e traffici illegali che portano i prodotti anche nelle lontane Cina ed India dove vengono trattati senza precauzioni e senza sicurezza, con enormi costi ambientali e sanitari.
Ecomafie: nemiche della green economy
Il traffico illecito di rifiuti va ovviamente contro quella parte di economia che oggi più che mai tenta di salvaguardare l’ambiente o quello che ne rimane, attraverso la filiera del riciclo. Come ogni grande battaglia mondiale bisogna, secondo Legambiente, rafforzare e specificare i reati e le sanzioni, tra cui quello di inquinamento e di disastro ambientale; ma non solo, chiunque produca dei rifiuti speciali deve rivolgersi ad agenzie come Nieco, specializzata nello smaltimento di rifiuti speciali a Roma.