In un periodo di crisi economica e sociale, gli italiani investono ancora? E, soprattutto, come decidono di investire i pochi risparmi che ancora, nonostante tutte le difficoltà, ci sono? Da un’analisi recente sembra che qualche investimento, per fortuna, gli italiani continuino a farlo anche ora, ma cambiando un po’ il paniere. C’è sempre meno appeal per i titoli di Stato e le obbligazioni, mentre agli italiani piacciono di più i fondi e le polizze di vario genere. Siamo quindi di fronte a una bella rivoluzione, dovuta soprattutto a un decremento dei rendimenti btp, delle obbligazioni e dei titoli.
Gli investimenti, come sono
Entrando più nel dettaglio, i titoli di Stato detenuti oggi dalle famiglie del Paese hanno un valore piuttosto contenuto, pari al 10%, mentre i titoli privati rappresentano appena il 12%. D’altro canto, anche i conti deposito, molto amati fino a qualche tempo fa, oggi sono poco apprezzati a causa di un rendimento davvero molto basso. Dall’altra parte, se si sommano le polizze assicurative e i fondi si raggiunge invece un buon 38% della ricchezza complessiva. Numeri che stanno a indicare un vero e proprio mutamento nella prospettiva e negli investimenti tradizionali da parte degli italiani: fino a una decina di anni fa soltanto i Titoli di Stato rappresentavano la quasi totalità degli investimenti delle famiglie del Belpaese. Nel caso dei btp, questa forma di investimento rimane tra quella che dà il rendimento più consistente, nonostante, comunque, per avere indietro l’1% di interesse, bisogna scegliere quelli ultra decennali.
Come cambiano gli investimenti
Riguardo, invece, agli investimenti di tipo privato e quindi assicurativo, anche in questo settore ci sono dei prodotti più o meno richiesti. Tra i primi troviamo le assicurazioni chiamate “unit-linked” e quelle multi-ramo, che quindi danno la possibilità di mettere al sicuro nel salvadanaio il premio relativo alle diverse gestioni. Nell’ottica dei risparmiatori è diventato molto complesso riuscire a individuare un tipo di investimento che possa assicurare un rendimento con un margine superiore all’1%. Forse anche per questo è cambiata così radicalmente la visione dei titoli e del paniere dei propri risparmi. C’è anche da aggiungere che oggi chi decide di investire è molto più informato e consapevole di un tempo e valuta con molta attenzione e un certo scrupolo se è il caso di acquistare un certo prodotto e a quali condizioni. Infine, chi decide di investire dovrà anche mettere in conto l’inflazione, con un ulteriore assottigliamento di rendimenti e anche dei risparmi.