Head hunting: un servizio delle agenzie per trovare lavoro

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Nel mondo della ricerca e selezione del personale sentiamo molto spesso parlare di “head hunter”. Il significato coincide con l’espressione in italiano “cacciatore di teste” e indica coloro che si occupano di scegliere le figure professionali migliori per una posizione lavorativa di rilievo.

Il termine headhunting deriva dal mondo anglosassone, ma nel corso degli anni ha acquisito sempre più rilevanza anche in Italia, diventando molto comune nell’ambito della ricerca e selezione del personale.

Nel settore delle risorse umane e nelle agenzie per trovare lavoro, infatti, con questa espressione si fa riferimento al processo di executive search, ovvero la necessità di un’azienda di ricoprire una posizione di alto livello attraverso l’assunzione di una risorsa caratterizzata da specifici requisiti.

Un head hunter è quindi una figura alla ricerca di personale altamente qualificato per incrementare l’organico di un’azienda pronta ad assumere, la quale ha espressamente richiesto questo tipo di servizio a un ente esterno, come un’agenzia per il lavoro. L’obiettivo è quello di permettere all’azienda di superare e anticipare la concorrenza, attirando i migliori candidati.

Dopo aver delineato il target con l’aiuto dell’azienda committente, le agenzie per il lavoro procedono attraverso un’attività di scouting, così da poter redigere un elenco di possibili candidati per un primo colloquio conoscitivo.

Scegliere di rivolgersi a un head hunting professionista per l’avvio del processo di selezione di talenti dal profilo medio-alto permette di raggiungere il miglior risultato possibile. Il selezionatore non si limiterà infatti alla semplice fase di reclutamento, lo screening dei curriculum e i colloqui veri e propri, ma produrrà un’analisi delle reali esigenze dell’azienda cliente, indirizzandola fin da subito verso i giusti requisiti da ricercare.

 

Le caratteristiche di un buon head hunter

Le aziende di oggi sono molto più propense a investire in una ricerca di personale caratterizzato da un profilo di medio-alto livello. Un’agenzia per il lavoro che offre un servizio di head hunting deve necessariamente distinguersi all’interno di un panorama molto competitivo. Ma in che modo?

Il primo elemento indispensabile è essere dotati della giusta elasticità mentale per potersi muovere tra diversi settori lavorativi specifici. È necessario quindi conoscere a fondo le esigenze principali di ciascun ambito di lavoro.

Immaginiamo per esempio le differenze che possono esistere tra i requisiti richiesti da un’azienda del settore alimentare e quello farmaceutico quando si tratta del candidato ideale. È impensabile che l’head hunter incaricato non disponga di conoscenze specifiche nel settore in cui dovrà avviare il processo di selezione.

Tra le competenze principali di un selezionatore professionista è la capacità di assumersi la responsabilità delle soluzioni a determinati problemi aziendali. Può capitare che le aziende si affidino a un ente esterno anche per l’avvio di processi più dolorosi ma pur sempre necessari, come una ristrutturazione o un taglio al personale.

In questi casi è richiesto un livello di oggettività che solo una figura esterna è in grado di offrire, evitando di farsi influenzare da valutazioni che non siano professionali. Il selezionatore quindi può essere di supporto al manager aziendale o, in sua assenza, all’amministratore delegato per trovare soluzioni in tempi brevi a necessità di riduzione delle spese, minimizzazione del rischio d’impresa e altre problematiche aziendali. Trovare una soluzione è l’obiettivo finale, e scegliere un head hunter spesso è il primo passo per trovarla.

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