Impianti antincendio: di cosa si tratta e chi bisogna interpellare

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Impianti antincendio: di cosa si tratta e chi bisogna interpellare

Disattenzioni ai fornelli, errori di valutazione, imprevisti con il camino: situazioni che possono sempre capitare e che potrebbero mettere seriamente in pericolo la vita di ognuno. Un incendio che divampa non è mai una cosa semplice da gestire, ed è di fondamentale importanza essere preparati per ogni evenienza.

Gli impianti antincendio

Nell'immaginario collettivo, quando si utilizza il termine impianti antincendio si pensa soltanto agli estintori, ma non è così. In tale categoria rientrano, infatti, diversi elementi, secondo il decreto ministeriale del 20 dicembre 2012:
– impianti di rilevamento e allarme;
– impianti di estinzione, siano essi automatici o manuali;
– impianti di smaltimento di fumo e calore.
Questo tipo di dispositivi trovano un ampio bacino di utilizzo, a partire dalle industrie fino ad arrivare alle strutture alberghiere, senza dimenticare enti pubblici, strutture scolastiche e molto altro ancora. In molti Paesi Europei tali impianti sono obbligatori e devono risultare conformi alle norme EN54.
I rilevatori rappresentano il primo step per assicurarsi la protezione dagli incendi. Applicati solitamente ai soffitti dei locali per percepire, tramite specifici sensori, il fumo o il calore generato da un incendio, sono connessi ad una centralina di allarme cui possono comunicare il pericolo che si sta creando.
Per estinguere invece una fiamma, devono essere presenti impianti automatici o manuali. Tra quelli automatici si annoverano sistemi a pioggia (tra i più diffusi, spesso installati laddove possono trovarsi elevate concentrazioni di persone, come centri commerciali o hall di alberghi) o sistemi a diluvio (si differenziano dai precedenti per il fatto di attivarsi tutti insieme e non individualmente come quelli a pioggia). Tra gli impianti manuali invece rientrano i ben noti estintori, costituiti da un serbatoio contenente l'agente estinguente, un tubo flessibile per poterlo indirizzare, una valvola per la regolazione del flusso, un propellente e l'agente estinguente. Quest'ultimo può essere costituito da acqua, anidride carbonica, soluzione acquosa di prodotti schiumogeni, polveri chimiche di vario tipo oppure idrocarburi alogenati.
Gli estintori possono essere anche automatici o, meglio ancora, ad azionamento remoto, tecnologia che si sta enormemente sviluppando col passare del tempo.
Si tratta comunque di apparecchi che necessitano di controlli periodici per verificarne l'integrità, l'efficienza e altre caratteristiche.

A chi ci si può rivolgere?

Essendo apparecchiature funzionali al salvataggio e al soccorso, richiedono controlli periodici e una installazione curata da esperti nel settore, che sappiano come affrontare i più svariati inconvenienti. Ed è qui che entra in gioco www.antincendiomaster.it, azienda capace di coniugare alla perfezione qualità, sicurezza e professionalità.
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